I pifferai magici del DJ a 11.000 punti

SP 500 - time frame a 5 gg


Per rivedere 5 mesi di toro scatenato come ggli ultimi 5 occorre risalire al 1975 e al 1933: discesa violenta, reazione violenta.
L'SP 500 segna 1000 punti e passa e il DJ è a ridosso della prima grossa resistenza di 9500 punti già sforacchiata. Poi si andrà versocirca 1200 punti e gli 11.000 che sembrano gli attrattori fatali (minimi) di questo movimento partito a marzo 2009.

Quanto tempo ci vorrà è diffile a dirsi ma l'attacco dei corsi nell'ultimo mese pare assai prepotente.
Ci sono infatti alcune novità di rilievo.
La prima è il sentiment: i tromboni dell'intero globo battono grancassa e piffero da un paio di mesi, la crisi sta finendo, c'è la ripresa in corso, il sistema finanziario pare essersi assestato. Così recitano. Ultimi in ordine di tempo il Presidente Usa e il responsabile della Fed. Il loro parere pesa quasi come quello dell ex banche d'affari protette e semifallite.

Tra lo scetticismo e le difficoltà un po' tutti tirano un sospiro di sollievo, si congratulano e si fregano le mani dandosi grandi pacche sulle spalle, perfino in Italia le congratulazioni si sostituiscono alla frequentazione delle allegre sgallettate: è un rito scaramantico.

Alla finestra c'e' tuttavia un sacco di gente, perchè in realtà i conti non sono così chiari; un po' sono taroccati, un po' messi sotto lo zerbino. Ma il sentiment guida la borsa né più né meno dei grandi investitori.
In effetti il collasso finanziario pare scongiurato, ma sofferenze ce ne sono molte : i redditi e i consumi fra tutti e il nuovo Debitore Mondiale Universale, ovvero l'insieme degli statie dei governi che hanno inflazionato di moneta il globo sostituendosi al moltiplicatore impazzito dell'indebitamento privato e alle stesse banche.
In sostanza sempre noi.

Godiamoci dunque dopo la primaverina e l'estatina forse anche un bel pezzo di autunno e, perchè no, tra dubbi e ripensamenti, forse il primo trimestre del prossimo anno (ma in autunno liquidare). I ribassisti stanno scomparendo e si leccano ferite profonde anche se faticano a mettersi al rialzo: è la loro momentanea depressione dopo le pirotecniche gioie del 2008.

Al dunque, esaminando a occhio la reazione tecnica a ridosso delle scadenze di agosto, c'è da pensare che le scadenze tecniche di settembre non saranno nefaste e che il rialzo possa proseguire fino a metà ottobre prima di tirare il fiato, praticamente fino all'inizio dell'autunno dove il DJ segnerà i suoi 11.000 punti e l'SP500 i suoi 1200/1250.
A quelle quote sarà meglio tirare i remi in barca, sono zone di equilibrio e certamente qualcosa succederà. In teoria la fine conclamata del rialzo dovrebbe corrispondere a 12.500 DJ e 1400 SP500, ma se mai accadrà questi saranno obbiettivi sofferti per il primo/secondo trimestre 2010, dopo di che le cose si ingarbuglieranno sicuramente di molto .

Quindi godiamoci il tepore dell'azionario e assecondiamo i pifferi magici fino all'ottobrata.

I mercati meglio impostati sono quelli asiatici, quelli occidentali seguono gli Usa. Impelagarsi nei mercati del Pacifico con un cross euro dollaro ben pazzo non è però cosa per comuni mortali.

Tassi sempre al lumicino e tali resteranno fino a che la deflazione resterà illusoria padrona della situazione. Poi aumenteranno e Trichet fa bene a sottolineare che la ripresa non è così certa come vogliono lasciarci credere. In Europa abbiamo una conoscenza storica profonda dei meccanismi inflattivi.


PS: come sempre trattasi di sfera di cristallo, di poca scienza , di qualche riflessione personale appuntata sul web a monito personale, mai un incentivo ad operare per altri.